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Come tanti culti, anche la Ginjinha ha i suoi templi: a Lisbona parliamo del A Ginginha in Largo de São Domingos, vicino a Rossio, e del suo diretto concorrente, A Ginjinha sem Rival (senza rivali) nella Rua das Portas de Santo Antão, 7.
Di storie, sulla Ginjinha, ce ne sono tante.
Prima di tutto, pare che sia originaria di Óbidos, un bel paesino medievale non molto lontano da Lisbona, dove sembra che si producano le migliori amarene del Portogallo. La si fa risalire al XVII secolo e, tanto per cambiare, il merito si deve a un frate conventuale benedettino. Con il tempo passò ad essere una tradizione casalinga: ogni famiglia produceva la propria Ginja, felice di poterla offrire in caso di visite.
Sempre ad Obidos, la Ginjinha fu occasione di una storia d'amore: sembra che la tradizione della Ginginha ad Óbidos sia nata nel bar Ibn Errick Rex (=Figlio del Re Henrique); lo spazio, nato nel 1957 come negozio di antiquariato e fondato da José Montez, di Santarém per attirare l'attenzione di una bella Obidense di nome Corália (a sua volta proprietaria di un negozio di antichitá), inizió ad attrarre un crescente numero di clienti non tanto per la mercanzia quanto perché il proprietario offriva a chiunque entrasse un bicchierino di Ginjinha. Ben presto il luogo divenne un'istituzione e, nel 1975, fu venduto all'attuale proprietario che ne ha conservato le caratteristiche e la tradizione. José e Corália, dal canto loro, vissero sempre felici e contenti.
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