mercoledì 21 luglio 2010

Sintra e l'odore dei boschi

A 40 minuti di treno dalla stazione lisboeta di Rossio è possibile addentrarsi in un mondo magico chiamato Sintra.
Qualsiasi guida turistica decanta, e a ragione, la singolarità del Palacio da Pena, il misticismo del Convento dos Capuchos, la forza del Castelo dos Mouros, l'eleganza del Palácio Nacional o la magia del parco della Quinta da Regaleira.
Sono tutti luoghi splendidi e unici, immersi in un verde abbagliante, e a questi si aggiungono altri, meno conosciuti ma non meno incantevoli, come il Palácio de Montserrate o quello di Queluz.
Ma Sintra è ancora di piú di questo unico patrimonio culturale e pesaggistico. I suoi boschi prorompenti e la nebbiolina da racconto di fate che raramente la abbandona ne fanno un luogo spirituale, capace di mettere chiunque abbia orecchie per ascoltarsi in un profondo contatto con se stesso e con la natura, e che non a caso ha attirato e continua ad attirare mistici di ogni orientamento, a partire dalle antiche adorazioni celtiche della luna, passando per gli austeri conventi francescani fino ad arrivare ai numerosi ritiri spirituali delle più svariate discipline, che oggi trovano qui una terra ospitale.
Molti, visitando Lisbona, dedicano a Sintra una giornata, a volte mezza, passando poi per Cabo da Roca e Cascais. Certo, quando si ha poco tempo può essere un'opzione, ma se si ha la fortuna di avere qualche giorno in piú, vale la pena di fermarsi, camminare ore immergendosi nel suo microclima unico, gustandone l'odore e i sapori, regalandosi magari un delizioso travesseiro.

Travesseiros





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