La quinta edizione di Ilustrarte - la Biennale Internazionale dell'Illustrazione per l'Infanzia, chiuderà i battenti tra pochi giorni. Se decidete di passare la Pasqua a Lisbona e se avete dei bimbi con voi - o se voi stessi avete voglia di tornare un po' bambini - provate a fare un salto al Museo dell'Elettricità a Belém.
Fino all'8 aprile questo centro culturale (che già si per sè solo meriterebbe una visita, come potete intuire dalla foto) offre la possibilità di scoprire (gratis!) le opere di 50 illustratori di libri infantili (selezionati su un totale di circa 1600 partecipanti!).
Io ci sono stata, da totale profana del campo.
Innanzitutto ho adorato l'originalità della modalità espositiva: sette file di comodini giganti con tanto di abat-jour con luce rosata e bicchiere pieno di perle di vetro. Ogni comodino è dedicato a un artista: su alcuni sono appoggiati libri di fiabe, altri hanno cassetti che, una volta aperti, svelano le opere degli artisti. Un'esposizione da scoprire, toccare, giocare: per tornare ad imparare come facevamo da bambini (tanto è inutile che facciamo i duri: non ce lo siamo mai dimenticati...).
I lavori esposti sono autentici inviti a saltare nel regno della fantasia: stili e tecniche completamente diversi e diversamente efficaci, alcuni dai toni più gioiosi, altri più oscuri, tutti bellissimi.
Fino all'8 aprile questo centro culturale (che già si per sè solo meriterebbe una visita, come potete intuire dalla foto) offre la possibilità di scoprire (gratis!) le opere di 50 illustratori di libri infantili (selezionati su un totale di circa 1600 partecipanti!).
Io ci sono stata, da totale profana del campo.
Innanzitutto ho adorato l'originalità della modalità espositiva: sette file di comodini giganti con tanto di abat-jour con luce rosata e bicchiere pieno di perle di vetro. Ogni comodino è dedicato a un artista: su alcuni sono appoggiati libri di fiabe, altri hanno cassetti che, una volta aperti, svelano le opere degli artisti. Un'esposizione da scoprire, toccare, giocare: per tornare ad imparare come facevamo da bambini (tanto è inutile che facciamo i duri: non ce lo siamo mai dimenticati...).
I lavori esposti sono autentici inviti a saltare nel regno della fantasia: stili e tecniche completamente diversi e diversamente efficaci, alcuni dai toni più gioiosi, altri più oscuri, tutti bellissimi.
Per me è stata una splendida occasione per scoprire una forma di espressione artistica che non conoscevo e di cui, dopo questa esperienza, mi sono scoperta ammiratrice fervente: chissà che non lo sia anche per voi!
Un lavoro di Valerio Vidali, vincitore di Ilustrarte 2012 |
Non basta! Indovinate un po' di che Paese è il vincitore di questa edizione...?
...ebbene sì, un connazionale: Valerio Vidali; insieme a lui, due menzioni speciali, di cui una, ancora una volta, toccata a un italiano: Simone Rea.
Simone Rea |
E, dopo tanto vedere e giocare, non avrete che l'imbarazzo della scelta: una camminata in riva al Tejo, a godervi il tepore del sole?
Un salto alla Antiga Confeitaria de Belém, per assaggiare gli imperdibili pasteis?
Una camminata fino al monumento alle Scoperte?
Perdervi nella bellezza delle decorazioni del manuelino Mosteiro dos Jerónimos?
O, magari, un immersione nell'arte contemporanea della collezione del Museu Berardo (anch'esso incredibilmente gratuito!)?
A voi la decisione, a me una certezza: qualsiasi direzione prendiate, so che non ve ne pentirete!
La storia del Portogallo è davvero unica.. Mi piacerebbe tornarci...
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