lunedì 16 maggio 2011

I caffé dei Poeti... del passato

... a Lisbona ce n'erano molti. Qualcuno lo si trova ancora.

Ovvio, il Caffé "A Brasileira", in Largo do Chiado, dietro alla statua piú fotografata di Lisbona, quella, di Lagoa Henriques e che raffigura Fernando Pessoa seduto in eterna attesa a un tavolino del bar, non puó che aprire il post. Oltre a lui, tra quei tavolini, si sono seduti tanti grandi nomi della cultura lisboeta, come i pittori Almada Negreiros e Jorge Barradas , per fare alcuni nomi, e parte integrante dei suoi splendidi interni sono le tele di grandi pittori del secolo scorso.

Altro grande e piú antico nome é quello del Caffé Nicola, in Rossio, un tempo soprannominato "Accademia" per le sue frequentazioni letterarie. In origine fondato da un italiano, nel XVIII secolo, tra i suoi grandi pesonaggi annoverava lo scrittore Barbosa do Bocage. Un cameriere che lí lavorava, José Pedro da Silva, aveva una tale passione per la letteratura da sponsorizzare di propria tasca i poeti che di lí passavano, in particolare lo stesso Bocage, a cui pagó il funerale.

Martinho da Arcada, in Terreiro do Paço (o Praça do Comercio, come é piú conosciuto) era il preferito di Pessoa (nonostante la statua davanti al Brasileira).

Altro caffé storico e ormai chiuso e dimenticato da tutti tranne che dai lettori di Eça de Queiroz fu il Marrare, aperto da un napoletano in Chiado, e frequentato, due secoli fa, da Almeida Garrett, José Estevão, Passos Manuel, nonché citato in "Os Maias", opera, per l'appunto, di Eça de Queiroz.


La cosa interessante é che la tradizione non finisce, in questa cittá di poeti... ma ne parleró nel prossimo post.
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